Sì, sono arrivate la primavera e tutto il resto. Mancano solo gli starnuti extra che sono abitualmente inclusi nel pacchetto stagionale. Non c'è ansia o eccessiva attesa per il loro ritorno, nelle mie sinapsi. Nei pomeriggi in cui non si sta nelle gabbiette ci sono i raggi che a starci sotto scaldano un po' ma appena te ne allontani è come se si fosse in un villaggio di confine in Nepal. C'è lo sbalzo termico dell'abitacolo che in qualche modo non mi farà bene. Si possono abbassare i finestrini, ma solo prima del tramonto. Perché dopo tornano gli spiriti del freddo che saltellano sulle strade, e anche nei boschi e, insomma, un po' ovunque. E salta di qua, salta di là, rubano il calore all'aria lasciandola gelida e trasparente. Poi, quando il sole ha di nuovo la meglio, si assopiscono come gatti su gradini di terracotta bollenti. La pensano come me. Che fatica alzarsi. Questi pochi pochi muscoli non ne hanno proprio voglia. Resteremo qua allora, pronti ad essere infilzati dal tempo che passa e senza alcuna volontà di interferire con lui o con altri eventi. Con la speranza che i vortici di impulsi nervosi che ci troveremo costretti ad alimentare non siano troppo spiacevoli.
quiet-tiz, ore 18:07